[KDE Italia] sentenza
Salvatore Brigaglia
opensourcecat a gmail.com
Gio 12 Lug 2007 01:44:46 CEST
È l'unico oggetto che mi è venuto in mente, non pretendo di poter giudicare
niente e nessuno, quanto segue sono solo mie considerazioni personali e
possono eventualmente e spero esercitare influenza positiva sulle decisioni
del gruppo:
Prima di tutto una considerazione preliminare. Tutti gli assidui frequentatori
della mailing list avranno assistito agli eventi recenti e avranno tratto le
proprie considerazioni personali. Le mie sono che NOI intesi come kde-italia
(kde-it.org, #kde-italia) viaggiamo più o meno sulla stessa lunghezza d'onda,
ci sentiamo tutti parte della comunità e la sentiamo nostra (d'altronde è
come la nazionalità, è una questione di cosa ci si sente dentro). Questo mi
rende felice e anche se l'ultima discussione è sfociata nel protezionismo
(per favore nessun reply su questo punto) abbiamo dimostrato di essere coesi.
Ciò pone le basi per la tanto ricercata rinascita della comunità, sono
d'accordo con chi ha scritto che la concorrenza poteva risvegliare la
comunità, è vero. D'altronde siamo parte di un sistema anarchico dove la
singola unità deve pensare prima di tutto alla sopravvivenza e poi alla
cooperazione e lo spettro di scomparire o di essere messi in ombra da una
attore non ufficiale non ci è piaciuta, gli animi si sono scaldati e CI siamo
effettivamente dati una svegliata.
Veniamo al dunque.
Non sono quì a proporre o a sottolineare con un elenco puntato ciò che ci
serve subito e ciò che è bene implementare sul sito, le mie proposte recenti
trattavano solo di alcuni canali di supporto agli utenti come un forum e
magari un'applet java o simile per accedere a #kde-italia direttamente dal
sito. Altri punti sono stati discussi nel thread "kde italia, che fare?"(a
partire dalla mail di Luciano Montanaro del 16/6).
Secondo la mia modesta opinione abbiamo bisogno di stabilire preventivamente
una struttura interna, una gerarchia (non piramidale) di responsabilità nei
vari campi. Questa struttura dovrebbe essere pianificata partendo
dall'individuare i ruoli di cui abbiamo bisogno e successivamente in base
alle esperienze/curriculum/ tempo libero/capacità di dialogo/etc assegnare ad
ognuno le farie competenze. Questo è un passaggio secondo me essenziale per
mettere il tutto su delle solide rotaie. Non mi dilungo. Fin quì che ne
pensate?
--
Salvatore Brigaglia
http://ilgattotrino.studiobrigaglia.com
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